Bioetanolo (etanolo)

Si tratta a tutti gli effetti di etanolo, il comune alcol, prodotto però, esclusivamente, a partire da materie biologiche. E’ il sostituto per eccellenza della benzina e ha un elevato numero di ottano ma un potere calorifico inferiore. Può essere utilizzato anche nel riscaldamento domestico. Viene prodotto, in genere, mediante processi di fermentazione delle biomasse e dei prodotti agricoli ricchi di zucchero come i cereali, la frutta, gli amidacei, le vinacce. Può essere utilizzato nelle benzine con percentuali fino al 20% senza modifiche al motore a scoppio o anche puro in particolari motori denominati flex. I flex sono motori con una centralina che rileva la percentuale di etanolo nel carburante e adatta in tempo reale la carburazione. In Brasile, nel 2005, le automobili con motore flex anno superato quelle con motore tradizionale.


Bioetanolo e ambiente
Dal punto di vista delle emissioni l’impiego del bioetanolo come in tutti i biocarburanti è sicuramente vantaggioso. L’emissione di CO2 è ridotta e comunque non superiore a quella assorbita nella crescita dalle piante da cui derivano i prodotti con cui il biocarburante viene generato. Purtroppo nella sua produzione si spende energia e quindi la resa effettiva si riduce. Ma non solo, come gli altri biocarburanti di prima generazione, può avere un impatto sul prezzo delle materie agroalimentari e sulla deforestazione con un danno sull’ambiente e soprattutto un effetto negativo sul problema già grave delle fame nel mondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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